Marilia Parente

Un mini torneo di calcio, una canzone e un murales per promuovere l’inclusione e dire no al razzismo

La testimonianza della cooperativa sociale Galahad, partner del progetto SuSportiamo l’inclusione.

Un mini torneo di calcio, una canzone, un murales: sono questi i tre strumenti attraverso i quali la cooperativa sociale Galahad ha dato il suo contributo nell’ambito del progetto “SuSportiamo l’inclusione”, realizzato dalla ASD Rari Nantes Nuoto Salerno, con il contributo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in partenariato anche con Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini.

Scopo dell’intervento è quello di promuovere la coesione e l’integrazione dei giovani stranieri nel contesto sociale in cui vivono e prevenire il razzismo e le discriminazioni, in particolare tra i giovani, utilizzando lo sport come veicolo per diffondere i valori positivi del rispetto, dell’inclusione e della valorizzazione delle differenze.

Il primo step è stato il torneo di calcetto interculturale che si è tenuto presso il campetto della parrocchia Santi Felice e Giovanni in Pastorano. Tre squadre, composte da giocatori stranieri provenienti principalmente dal Mali, dal Ghana, dal Senegal e dalla Nigeria, insieme a giocatori italiani, si sono sfidate in un ambiente di intercultura e integrazione. Al termine della gara, alla squadra vincitrice sono state consegnate le medaglie di premiazione e tutti insieme i giocatori hanno potuto infine gustare un ricco buffet offerto dall’oratorio Via, Verità e Vita della parrocchia guidata da don Marco Raimondo. Un momento che ha riscosso grande successo e che ha dimostrato come lo sport sia sempre in grado di parlare un linguaggio universale, così come ricordato dal presidente della ASD Rari Nantes Nuoto Salerno, Enrico Gallozzi: “Lo sport rappresenta una lingua universale in grado di abbattere le barriere e promuovere valori come la condivisione, il rispetto reciproco e l’inclusione. Ogni passo compiuto in questa direzione è fondamentale per creare un futuro migliore per tutti e la Rari è sempre in prima fila quando si tratta di promuovere attività per le fasce più vulnerabili”.

Un altro momento di profonda condivisione c’è stato in occasione della realizzazione di un video della canzone contro il razzismo del rapper Ehizlenz con i giovanissimi alunni dell’istituto comprensivo San Tommaso d’Aquino, guidati dal maestro Manuel Fernandez.

I bambini erano entusiasti – racconta Marilia Parente della cooperativa sociale Galahad, attiva nei laboratori ludico-educativi del Centro per la legalità a Matierno – Per loro è stato molto importante ascoltare le storie di tanti giovani immigrati, arrivati con gli sbarchi sulle nostre coste. Ogni vicenda è naturalmente diversa dalle altre, ma tutte sono accomunate dallo stesso filo rosso: la forza, la tenacia e la volontà di farcela, nonostante tutto, perché siamo artefici del nostro destino e con il giusto aiuto tutto può cambiare e in positivo. In particolare la testimonianza del rapper africano è stata preziosa, perché ha dimostrato che, anche se bisogna rimboccarsi le maniche, affrontare i problemi, sopportare dei disagi, c’è, laddove esiste una buona dose di passione, la possibilità di continuare a coltivare i propri sogni e le proprie ambizioni. E anche chi ha avuto fino a quel momento un iter non proprio semplice, né indolore, è nelle condizioni di esprimere i propri sentimenti in maniera così coinvolgente, perché anche la musica, come lo sport, sa parlare un linguaggio comprensibile a tutti, capace di superare le barriere e di seminare l’inclusione”.

Inclusione è stata la parola chiave di un altro progetto nel progetto, la realizzazione di murales sulla parete della scuola San Tommaso d’Aquino a Fratte. Con l’ausilio dell’artista Stefano Santoro, in arte McNenya, i baby alunni hanno dipinto una scena tratta da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery, raffigurante il protagonista, la sua celebre amica volpe e un pallone. “Anche in questo caso il livello di coinvolgimento è stato molto alto, perché bambine e bambini si sono sentiti protagonisti. Hanno compreso i valori dell’inclusione legati anche alla pratica delle attività sportive, ma soprattutto hanno espresso il desiderio di dipingere l’intero istituto per essere ancora di più una comunità attiva che promuove e diffonde il bello”. Gli altri appuntamenti hanno riguardato incontri tra ragazzi stranieri e italiani per stimolare il dialogo e il confronto tra culture e background radicalmente diversi.

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